Hai
iniziato, fra mille difficoltà, un percorso ad ostacoli, perché nessuno dei
tuoi genitori (o altri parenti) era un avvocato…
Nonostante
tutto, ti sei dedicato a questa professione con passione ed abnegazione, ma
forse alla fine sei rimasto abbastanza deluso perché i risultati non sono stati
quelli che ti saresti aspettato…
Stai
facendo ancora tanti sacrifici e cerchi di andare avanti con dignità, in questo
periodo particolarmente delicato, caratterizzato da tante incertezze su tutti i
fronti….
Lavori
come un matto, ma il tuo studio e il tuo fatturato non riescono a decollare
come vorresti e come certamente meriteresti, per le tue capacità e per tutto l’impegno
profuso…
Ti
sei chiesto anche quale potrebbe essere il problema, e, dopo una analisi forse abbastanza
frettolosa, come tutti, hai dato la colpa alla crisi, al numero eccessivo di
avvocati, alla qualità dei clienti, che cercano in tutti i modi di approfittare
e di fregarti, chiedendoti un preventivo per poi andare da un altro collega per
farsi abbassare il prezzo …
Vorresti
cercare di capire dov’è l’inghippo per migliorare la situazione, ma non sai da
dove iniziare perché vedi dinanzi a te un enorme muro, formato da una serie
indefinita di problemi, che ti paralizza e che non sai da quale parte
affrontare e con quali strumenti…
Inoltre,
ti trovi nella situazione cd del collo di bottiglia, in cui tutta la tua
attività è rallentata a causa del fatto che tu devi pensare a tutto: udienze,
studio delle pratiche, ricevimento clienti, adempimenti in cancelleria, corsi
di aggiornamento, convegni, notifiche, redazione degli atti…
Nonostante
tutto il tuo impegno ti ritrovi anche nella classica “ruota del criceto”; corri
tutto il giorno come un forsennato ma ti trovi sempre allo stesso punto, preso
dalla solita routine giornaliera che ti lascia ben poco spazio alle attività
veramente importanti, quelle che andrebbero ad incidere in maniera efficace sulla
qualità e quantità del tuo lavoro…
Siamo
quasi tutti, in genere, così presi dalle urgenze e dalle mansioni di routine
che non riusciamo a dedicare il giusto tempo alle attività realmente importanti,
quelle che imprimerebbero una vera svolta al nostro lavoro…
E’ naturale,
quindi, che alla fine della giornata ti ritrovi stanco, esausto, incazzato
nero.
Come
dicevo, siamo solitamente abituati a considerare un problema nella sua
interezza, nella sua complessità, come un blocco monolitico difficile da risolvere,
un groviglio inestricabile.
Tutto
questo ci provoca un’angoscia che a volte paralizza, perché non sappiamo da
dove iniziare.
Dovremmo,
invece, imparare a riflettere e a suddividere il problema in tanti piccoli compiti.
Anzi,
in questi casi, una volta suddiviso il problema in tanti compiti più piccoli,
dobbiamo pensare solo al primo passo, concentrarci su di esso, risolverlo al
meglio delle nostre capacità e possibilità del momento, e passare allo step
successivo.
Più
saranno piccoli i passi da compiere, più saranno facili e controllabili, e meno
angoscia, difficoltà e paura provocheranno.
Per
imparare a risolvere grandi problemi (o quei problemi che percepiamo come
enormi e/o insormontabili, ma che, alla fine dei conti forse sono soltanto
indefiniti o male inquadrati) devi prenderti il tempo necessario per (imparare
a) riflettere, e renderli, così, dominabili, controllabili.
Ricorda,
un muro molto alto ti toglie la visuale; non è che tu sia incapace di vedere
oltre, ma il muro è obiettivamente troppo alto per te in quel momento ed in
quella situazione.
Tuttavia,
se lo scomponi in tanti blocchi, e poi, successivamente, in tanti mattoncini,
ti sentirai più capace di affrontarlo e risolverlo.
Attraverso
la riflessione puoi agevolmente scomporre in tanti piccoli steps quel problema
che, all’inizio, ti sembrava insormontabile, ma che poi si è risolto in una
molteplicità di piccoli compiti facilmente gestibili.
La
riflessione, però, per essere efficace, deve essere fatta per iscritto, con
carta e penna, perché questo tipo di attività mette in moto dei meccanismi
mentali che non si attivano in altro modo (es., semplicemente pensare o
scrivere al pc).
A
tal proposito, ho individuato una serie di aree sulle quali dovremmo andare a riflettere
e lavorare per migliorare la nostra situazione.
1) Obiettivi;
2) Competenze;
3) Mentalità
5) Organizzazione
del tempo;
6) Collaboratori.
Per
il momento ti saluto, nel prossimo post inizieremo a parlare di obiettivi.
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